Denosumab in reumatologia

A cura di Bruno Frediani
Ordinario di Reumatologia, Presidente SIOMMMS, Azienda Ospedaliero-Universitaria Senese

 

Negli ultimi 20 anni il ruolo della attivazione degli osteoclasti nel determinismo del processo erosivo osseo nell’artrite reumatoide è diventato fondamentale. Pertanto si è pensato di utilizzare i più potenti antiriassorbitori per limitare la progressione strutturale dell’Artrite Reumatoide.

Dopo le prime esperienze positive con Acido Zoledronico, la ricerca si è indirizzata su Denosumab evidenziando in alcuni studi che la progressione radiologica della malattia veniva quasi annullata.

Purtroppo tutto ciò non ha un riscontro sul piano sintomatologico, ma sapere che un paziente osteoporotico affetto da Artrite Reumatoide può curare con grande efficacia la fragilità ossea e contemporaneamente il processo erosivo è cosa estremamente utile. Tra l’altro sembra che l’associazione di Denosumab con anticorpi monoclonali possa avere dei vantaggi sulla massa ossea rispetto alla monoterapia con Denosumab nell’AR.

 

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